4 febbraio 2011

QUESTIONI D’ONORE




“ - E gli altri frati?
- Non se ne impicciano, perché lo conoscono per una testa calda, e hanno tutto il rispetto per Rodrigo; ma, dall'altra parte, questo frate ha un gran credito presso i villani, perché fa poi anche il santo, e...
 - M'immagino che non sappia che Rodrigo è mio nipote.
 - Se lo sa! Anzi questo è quel che gli mette più il diavolo addosso.
 - Come? Come? ”
(cap. XVIII)

Così Manzoni descrive l’ira del Conte zio, causata dalla mancanza di rispetto di fra’ Cristoforo nei confronti del nipote Rodrigo. Il Conte zio, informato da Attilio dell’accaduto, decide di intervenire perché l’atteggiamento del frate danneggia la sua reputazione e quella di tutto il suo casato. Si può facilmente capire che nella società dove è ambientato il romanzo, l’onore e l’autorità dei potenti vengono prima di tutto.
Fin dall’antichità, questo principio era ben radicato nelle tradizioni e determinava i rapporti tra il popolo e le famiglie nobili. Far parte di una determinata discendenza dava diritto a ricevere rispetto dagli altri, anche se non del tutto meritato. Come nel caso di don Rodrigo, che è la classica “pecora nera” della famiglia. Egli, infatti, a causa dei suoi vizi e del poco rispetto nei confronti del prossimo, abusa del suo potere e si caccia nei guai, la cui risoluzione è compito dell’autoritario zio.

Ma siamo sicuri che oggi, nel XXIesimo secolo, l’onore abbia perso tutta la sua importanza? Certamente col passare del tempo la società si è trasformata, ma in alcune zone, in alcune circostanze, l’onore e tutto ciò che esso comporta è ancora molto sentito. Ad esempio, nella mafia e in tutte le organizzazioni criminali! I vari clan sono come grandi famiglie, che vivono in lotta tra loro, sfidando la legge e approfittando del loro potere, costruito su minacce ed intimidazioni.
Alle volte per onore si arriva a compiere gesti estremi, primo tra questi l’omicidio. In diritto si parla di delitto d’onore, pratica ancora molto diffusa nei Paesi orientali. Non è raro, infatti, sentire che un uomo uccida la propria donna ( o meglio una delle sue donne ) perché accusata di adulterio. Tutto questo solo per salvare la propria reputazione agli occhi degli amici e dei conoscenti.
L’onore è stato sempre considerato per soli uomini, e le donne sono spesso le vittime di questo orgoglio maschile. Anche Manzoni ne riporta un esempio, tramite i pensieri dell’Innominato.

“… perdonatemi... Perdonatemi? Io domandar perdono? A una donna? Io…! ...” (cap. XXI)

Detto questo, secondo voi, l’onore di famiglia è vivo nella nostra società?


Nicola Bazzan

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