Don Abbondio: un ingnavo alla riva del lago!
“Il suo sistema consisteva principalmente nello scansar tutti i contrasti, e nel cedere, in quelli che non poteva scansare(…) Se si trovava assolutamente costretto a prendere parte tra due contendenti, stava col più forte, sempre però alla retroguardia, e procurando di far vedere all’altro che egli non gli era volontariamente nemico: pareva che egli gli dicesse: ma perché non avete saputo essere voi il più forte? Ch’io mi sarei messo dalla vostra parte.”
Con queste parole Manzoni ci introduce Don Abbondio, un personaggio statico, dal carattere pieghevole, divenuto prete perché, resosi conto di essere debole, aveva capito che solo in quella condizione avrebbe potuto difendersi da un mondo difficile. Un mondo grande, formato da persone potenti e influenti , in cui i più timorosi e incerti come lui, trovano più conveniente essere la carrozza di un treno che va dove il locomotore la porta.
Don Abbondio, era sì un uomo debole e sottomesso, ma talvolta si dimostrava anche altezzoso e abbastanza forte nei confronti dei deboli come lui; ne è un esempio il colloquio con Renzo nel 2°capitolo, in cui per metterlo in difficoltà il prete parla al promesso sposo in latino, lingua che ovviamente quest’ultimo non conosceva.
In tutta la sua vita non gli era mai successo niente di male perché era un galantuomo, almeno così diceva per giustificare tale situazione, ed era uno di quegli uomini che Dante avrebbe annoverato tra gli Ignavi nella “Divina Commedia” .
Era uno che potrebbe essere definito come un uomo “senz’arte né parte”, perché non prende mai posizione e non dice le sue opinioni, ma al contrario preferisce tacere e fare la spia solo se gli viene chiesto da qualcuno che è più forte di lui.
In ogni categoria c’è un Don Abbondio, ovvero uno che dice: “ io non voglio avere problemi” e che ascolta solo ma non commenta per paura di andare nei pasticci.
Sono persone delle quali è difficile fidarsi, perché sono pronte a fare la spia se gli viene richiesto, e che secondo me non sono in grado di sfruttare le possibilità date, come la parola, per segnalare la loro presenza, per crearsi un posto all’interno della comunità o del gruppo di cui fanno parte.
Sono anche persone sulle quali si può difficilmente contare, persone che ti possono girare le spalle in un batter d’occhio… insomma persone spregevoli e tali da essere ingiuriate.
Valentina Bastianello
Davvero un bell'articolo, scorrevole e scritto molto bene. Penso che Valentina abbia pienamente ragione a descrivere Don Abbondio come un personaggio statico e dal carattere pieghevole. Infatti, in molte occasioni, il nostro prete si sottomette ad autorità maggiori per paura delle conseguenze e per questo motivo, nel libro, Don Abbondio è descritto come un uomo debole e quasi privo di potere decisionale. Ed è per questo che il più delle volte è difficile fidarsi di questo genere di persone, perchè in fondo si sa che saranno i primi a girarti le spalle nel momento del bisogno.
RispondiEliminaA.B. 2
Bell’articolo, chiaro e ben scritto! Valentina descrive molto bene Don Abbondio: una persona che per paura evita sempre i problemi, anche se questo vuol dire stare dalla parte dei più forti. Non prende mai una sua decisione, e questo lo rende poco affidabile perché può cambiare idea in qualsiasi momento per proteggere se stesso. È un personaggio che rappresenta le persone che non vogliono rischiare mai.
RispondiEliminaD.M.F