Il romanzo “I Promessi Sposi” si apre con la dolce e famosa descrizione del Manzoni di “quel ramo del lago di Como” descrizione che prosegue con la presentazione dei monti circostanti,del fiume Adda, della città di Lecco e dei paesini circostanti. Questo paesaggio quasi “idilliaco” è un vero esempio di LOCUS AMOENUS, un luogo piacevole, luminoso dove regna la serenità e la tranquillità. L'unico contrasto che si presenta a questo bel paesino è la presenza della guarnigione di soldati spagnoli.
Questo termine è utilizzato in letteratura per descrivere luoghi idealizzati,simili al paradiso terrestre solitamente situati vicino ad una fonte dove la natura è protagonista.
Mentre nel V capitolo dei “Promessi Sposi” viene presentato al lettore un luogo completamente diverso da quello che invece compare all'inizio del romanzo, con l'amena descrizione del Lago di Como : il terribile palazzotto del malvagio Don Rodrigo.
Il paese dove vive il “cattivo” della storia ,viene definito come un LOCUS ASPER, un luogo del tutto isolato.
La sua dimora assomiglia ad una “bicocca”, una vecchia e piccola rocca posta su un'altura ed è stato identificato in una dimora nobiliare che sorge sullo Zucco , un colle che domina Olate, dal quale si può vedere la costa del lago.
Si trova più su rispetto al paese degli sposi e dista tre miglia dal paese di Renzo e Lucia ,e 4 dal convento.
Intorno al palazzo ci sono delle casupole dove vi abitano gli uomini del paese , contadini di don Rodrigo, che avevano tutti un'aria severa e arcigna. Non solo l'ambiente ed il palazzo ,ma anche le donne sembrano dei maschi,erano muscolose e prepotenti come i ragazzi che si trovano per strada ,arroganti e antipatici.
Il palazzaccio somiglia ad una “casa abbandonata”:balconi vecchi sbarrati da inferiate come se fossero delle prigioni,dall'esterno non si sente nessun suono,nemmeno una voce, musica , allegria,proprio niente...è un luogo buio e silenzioso che sembra disabitato come il cuore e l'anima di don Rodrigo; infatti il luogo che ci viene descritto rispecchia decisamente il carattere ed il modo di vivere di costui.
All'entrata vi sono due vecchi avvoltoi , esseri morti,uno spennacchiato e l'altro pennuto, i due bravi sdraiati sulle panche aspettano gli avanzi della cena del Signore con due mastini che fanno da guardia. Crudeltà,oscurità e anche paura sono i sentimenti che questo palazzotto impenetrabile e decadente trasmette.
Leggendo questi passi mi è tornato in mente un viaggio che ho fatto alcuni anni fa con i miei genitori a Fussen, in Germania. I castelli che ho qui visitato in particolare uno ,quello di Neuschwanstein , mi ricordano la dimora triste e cupa di don Rodrigo. Mentre ascoltavo la storia della vita del re Ludwig II mi ha pervaso un senso di malinconia ,oppressione e mistero. Questo personaggio tanto amato ma allo stesso tempo odiato ,“pazzo” e omosessuale, è annegato in giovane età nel Lago di Starnberg.
Veronica Rigodanza
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